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Rachel Weisz
Spero ostinatamente nel lieto fine.
L’happy ending è prerogativa dei romanzi d’appendice, e so benissimo che il dramma è considerato il genere principe del cinema. Eppure di fronte agli spettacoli più crudeli fremo per l’epilogo giustizialista.
L’acerbo spettatore che è in me si ripropone.
Chi ha già visto “La Favorita” capirà quanto sia uscito disfatto dalla sala.
Colpito così in profondità da portarmi il segno di un graffio, di un morso allo stomaco che ho aspettato si rimarginasse.
Sono questi i colpi inferti dall’ultimo lavoro di Yorgos Lanthimos, regista greco coccolato dai...CONTINUA...
Peter Jackson è l’uomo delle imprese impossibili, o meglio, il regista degli adattamenti impossibili o quanto meno improbabili, visto che dopo aver tentato – riuscendo a convincere e a tratti a strabiliare, sia pur rileggendo la fiaba in modo personalissimo – l’impresa di adattare cinematograficamente il maestoso capolavoro fantasy di J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli, si è lanciato in un’altra complicata rivisitazione di uno dei maggiori successi letterari degli ultimi anni, Amabili resti della scrittrice statunitense Alice Sebold...CONTINUA...
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