Chi ancora non avesse letto “Plettri nelle mani di Dio” si potrebbe chiedere: “ma che significato ha l’ennesima biografia sui Beatles?”.
Domanda mal posta perché l’opera di Barghi e Grasso non pretende certo di essere una summa esaustiva dell’arte dei Beatles e, per fortuna, neppure uno stitico bignami ad uso di chi non conosce il quartetto di Liverpool.
Il libro, nell’economia di poco più di 160 pagine, si rivela semmai come un’intelligente e competente riflessione su aspetti probabilmente trascurati dai fan più superficiali, sia dalla critica musicale, la quale, almeno in Italia e nel campo...CONTINUA...
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