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Ungheria
Diversi anni fa ho letto il primo libro di Edith Bruck, si intitola "Chi ti ama così" ed è stato pubblicato nel 1959. Oggi mi ritrovo in quelle stesse atmosfere, dentro a quello stesso racconto personale e doloroso attraverso la lettura de "Il pane perduto", la pubblicazione più recente della scrittrice ungherese che scelse l'italiano come sua lingua letteraria. Il salto dal 1959 al 2021 vale ben 62 anni. La Bruck, oggi, è una scrittrice affermata...CONTINUA...
Sentiamo spesso politici, giornalisti, commentatori e figure televisive usare la parola “invasione”: i migranti, i turisti, qualche insetto non autoctono, qualche nuovo oggetto di moda e così via. Per i nostri antenati europei del Medioevo però, invasione significava guerra, violenza, razzia, fuga, stupro e la concreta possibilità di perdere tutto quello che si aveva, tra cui anche la vita.
Questo libricino, non è infatti molto lungo, è la traduzione di una cronaca dell’invasione...CONTINUA...
Vincitrice dell'European Union Prize for Literature ed edita in Italia da Mimesis nella preziosa collana eLit, Non c'è, e non deve esserci di Edina Szvoren è una breve ma intensa raccolta di racconti che ci presenta una Ungheria intima, familiare, osservata dall'interno delle mura di casa, raccontata attraverso le storie di alcuni personaggi colti a più riprese nell'arco della loro vita, dall'infanzia all'età adulta, il cui destino è quello di incontrarsi, sempre però nel raggio ristretto della quotidianità...CONTINUA...
Transnistria, anche solo a leggerne il nome si fa fatica, quella sillaba “ni” circondata da due “s” suona male, non dovrebbe essere là, proprio come questo territorio separatista: una striscia di terra tra Moldavia ed Ucraina dove dal 1990 si è instaurato uno stato indipendente che l’ONU non ha mai riconosciuto. Spesso lo si sente nominare come ultimo baluardo delle passate glorie socialiste, una sorta di bottega d’antiquariato dove le statue di Lenin ancora campeggiano per strada e l’Unione Sovietica si rifiuta di passare.
Un luogo del genere si presta molto bene ad un libro di viaggio, ma...CONTINUA...
Oggi si chiamano Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic o Neymar. Sono gli idoli di milioni di tifosi e, di conseguenza, di miriadi di ragazzini che il calcio continuano ad amarlo, seguirlo, praticarlo magari cullando il sogno di diventare proprio come Messi, Ronaldo, Ibrahimovic o Neymar. E' così da quando il calcio esiste. Ed è così anche nel libro di Luigi Bolognini, "La squadra spezzata", sottotitolo: "La Grande Ungheria di Puskás e la Rivoluzione del 1956". Infatti anche nel romanzo dello scrittore e giornalista sondriese il piccolo Gábor, nato poco...CONTINUA...
"Andremo in città" viene pubblicato per la prima volta nel 1962. La scrittrice ungherese è in Italia da soli otto anni. Nel 1966 esce un film ispirato ad "Andremo in città". La regia è di Nelo Risi, marito della Bruck, e la sceneggiatura è opera Cesare Zavattini. Il libro che ho tra le mani, invece, è stato ripubblicato nel 2007 dall'editore Ancora del Mediterraneo...CONTINUA...
Sappiamo bene che euroscetticismo e crisi della democrazia - o almeno di quella democrazia che abbiamo pensato di conoscere dal dopoguerra in poi - sono due fenomeni di stretta attualità e con i quali ogni nazione del vecchio continente, a seconda della sua storia e sistema sociale, probabilmente ha già avuto a che fare. Uno degli esempi più eclatanti è quello dell’Ungheria di Orbán, il premier conservatore al potere dal 2010. Esempio eclatante di cui si è letto molto sui quotidiani italiani, almeno nei giorni caldi delle polemiche tra...CONTINUA...
Devo confessarlo da subito: prima di leggere il libro, quel titolo con “la macchina del fango” mi aveva fatto pensare male. L’autore, Alessandro Frigerio, ha scritto per “Il Giornale” marchiato Berlusconi e, in questi ultimi anni, proprio i quotidiani dell’ex premier si sono distinti per infangare con ogni mezzo i propri avversari politici. Insomma, un titolo che poteva far pensare, con qualche malizia, ad un’operazione della serie “tutti colpevoli tutti innocenti”. Ma al di là di quelle che possano essere le posizioni politiche di Frigerio, che pure nel 2005 aveva pubblicato con Paolo Avanti “A...CONTINUA...
"Chi ti ama così" è l'opera prima della Bruck: "Ho cominciato a scrivere questo racconto autobiografico alla fine del 1945 in Ungheria, nella mia lingua. Ma durante la fuga in Cecoslovacchia persi il mio quaderno marrone che conteneva anche poesie scritte nell'infanzia e dedicate a mia madre. Ho cercato poi di riscriverlo più volte nei vari paesi dove sono stata. Solo a Roma, tra il 1958 e il 1959, sono riuscita a scriverlo fino in fondo in una lingua non mia".
Edith Bruck è una sopravvissuta alla Shoah. E' nata in un piccolo villaggio ungherese che si trova tra l'Ucraina e la Slovacchia...CONTINUA...
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