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vampirismo
La biografia di Jules Verne ci racconta che dopo il 1886 il grande scrittore francese visse anni difficili, caratterizzati da lutti e da una serie infinita di problemi: amarezze che forse contribuirono alla stesura di romanzi con caratteristiche più cupe o quanto meno più “gotiche”. Di certo non così consigliabili ai giovani lettori come potevano essere le sue precedenti e più celebri opere tipo “Viaggio al centro della Terra”, “Dalla Terra alla Luna”, “Ventimila leghe sotto i mari”. Le edizioni Piano B di Prato hanno quindi pensato bene di andare a scovare un romanzo scritto in questo periodo...CONTINUA...
"Pastiche" – leggiamo sullo Zanichelli – vuol dire “opera letteraria o artistica il cui autore ha imitato lo stile di altri autori, o vi si è ispirato”. E difatti proprio la parola “pastiche”, non so quanto a ragione, è stata spesso associata, fin dalle prime recensioni e presentazioni, all’opera prima dello statunitense Stephen Seitz: “Sherlock Holmes e il morbo di Dracula” fin dal titolo svela come l’autore abbia voluto far incontrare i personaggi ideati da Arthur Conan Doyle e Bram Stoker per un romanzo forse poco impegnativo come lettura ma erudito ed ambizioso nei fini. Seitz – lo confessa...CONTINUA...
Di vampiri, a partire da quelli di Polidori, per poi passare dal classico di Stoker e per finire ai vampiri adololescenziali delle saga Twilight, ne abbiamo conosciuti veramente tanti per un genere che pare non voler proprio morire come i loro eroi, a volte totalmente negativi, a volte più misteriosi ed enigmatici che realmente crudeli e desiderosi di banchettare col genere umano. La Gargoyle con “Vivono di notte”, preso atto che il vampirismo in letteratura è il racconto di un mito con innumerevoli variazioni su tema, ci propone i succhiasangue di Micheal Talbot, autore dalle nostre parti ancora...CONTINUA...
Michael Davemport, il reporter della rivista Enigma, è nuovamente protagonista nel secondo capitolo della trilogia vampiresca di Clanash Farejon (anagramma di Alan John Scarfe), dopo “I vampiri di Ciudad Juarez”. Abbandonato quel Messico che per i suoi orrori continuerà ad essere ricordato anche durante la nuova ed inquietante avventura, ci troviamo adesso nella New York devastata all’indomani dell’attentato dell’11 settembre 2001. Ancora una volta la vicenda prende spunto da fenomeni “sovraumani”, ovvero da inspiegabili visioni, improvvise apparizioni in ogni dove di tanti Dick Cheney in versione...CONTINUA...
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