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Veneto
Una terra malata genera mostri, questo è il messaggio di fondo del libro, e se vogliamo restare su suolo italiano, pochi luoghi possono essere considerati malati come Porto Marghera e il suo famigerato polo petrolchimico.
E infatti, proprio qui è ambientata la storia: siamo negli anni ’90, il protagonista è Alessandro Onofri, 12enne che ha di recente perso i genitori e che quindi è stato affidato alla zia: un’anziana signora aristocratica che vive in un palazzo a Venezia e che sembra aver...CONTINUA...
Come ha scritto qualche tempo fa un noto critico, non è affatto facile per un autore di noir – ammesso e non concesso che “Zodiaco street food” si possa definire tale in tutto e per tutto – raccontare con efficacia una storia ambientata nella provincia veneta fatta di violenza, drammi umani, sarcasmo a fiumi, proponendo un’opera divertente, dove si ride sul serio, a rigore senza troppe implicazioni, ma nel contempo lasciare aperto uno spazio per far emergere l’autentica personalità...CONTINUA...
La spiegazione di questo libro è tutta nell’introduzione dell’autore, Sandro Cappello: suo padre un giorno andò a trovarlo e gli portò un dattiloscritto, la sua autobiografia. Sandro lo legge e ci mette mano, al padre non va bene ma la versione da lui nuovamente rivista non è un granché. Il libro viene allora rivisto da Sandro dopo la morte del padre e finalmente pubblicato. Abbiamo quindi la storia di Alfeo Cappello, nato in un paesino delle campagne venete nel 1926 e morto...CONTINUA...
È per me un piacere stilare queste note alla silloge di racconti Veneti in controluce (Fernandel, 2018) di Ausilio Bertoli, per una serie di buoni motivi. Primo fra tutti, sono un veneto ed è tenace la curiosità di chiedersi – con affettuoso distacco – come sia possibile, oggi, fornire di noi, coi nostri pregi e difetti, una narrazione probante. Noi veneti, adusi più che altro alla modalità del “fare” più che a quella del “parlare”. Secondo...CONTINUA...
Giuseppe Ausilio Bertoli ci offre con questo suo nuovo libro – in uscita per settembre presso le edizioni Fernandel – un mosaico sulla vita dei veneti del nuovo millennio. Si tratta di diciotto tessere, brevi e concentrate, con tanti personaggi diversi, che nell’insieme ci mostrano un Veneto fatto di luci e ombre, di contrasti e di problemi quali: immigrazione, intolleranza, microcriminalità, sicurezza, aumento dell’età media della popolazione, contrasti generazionali.
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"Quel viaggio era incredibile, si disse Agata: non aveva incontrato un illuminista a Damasco!? E tanto più Faruq dimostrava la peculiarità della sua vita, tanto più lei si sentiva attratta da lui; no, Faruq non aveva niente a che fare con gli stereotipi della diversità" (pp.75); "Finalmente avrebbe potuto vivere dentro a quell'orizzonte della modernità di cui fino adesso aveva potuto solo sognare" (pp.84). Questi brani tratti da "Medio Occidente" contengono alcune parole chiave che poi il lettore ritroverà nelle pagine ambientate in veneto e che hanno fatto scrivere a Raffaello Palumbo Mosca, autore...CONTINUA...
BERTOLI AUSILIO – L’ISTINTO PRIMO
Esiste una forza inarrestabile che muove il mondo: è l’amore in tutte le sue forme.
L’ultimo romanzo del vicentino Ausilio Bertoli sembra dirci proprio questo e ci parla dei tanti aspetti che l’amore...CONTINUA...
La vaca mora è il termine con cui di solito nelle campagne venete viene indicata la vecchia littorinaCONTINUA...
“Polesine '51. Voci e suoni del fiume” è un’opera (con videocassetta allegata), edita nel 2002 e presto scomparsa dagli scaffali delle librerie. Un caso? Non credo proprio, non fosse altro che è difficile contestare la qualità sia del libro sia della relativa inchiesta televisiva. Però quando ci sono contenuti che disturbano qualche personaggio con responsabilità pubbliche e l’editore si chiama Eri-Rai, allora – saremo pure malfidati – qualcosa si spiega. In occasione del cinquantesimo dell’alluvione più catastrofica che colpì il Polesine, quella del 1951, la Rai trasmise su “Frontiere” un documentario...CONTINUA...
Nel 1953 quando scrive “Il prete bello”, Parise è un letterato che si trova a Milano per lavorare presso la casa editrice Garzanti. Sebbene sia contento della sua nuova attività, vive “ore di vuoto, di tristezza, di solitudine” nella grande città, specie la sera.
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