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Verdi
Franco Ferrarotti che scrive di Puccini non deve affatto sorprendere: la sociologia della musica, come campo specifico della disciplina sociologica, ha avuto in Schütz e Weber i primi illustri studiosi; ed in tempi più recenti Theodor W. Adorno ha dedicato molti suoi scritti alla musica classica, al jazz ed a quelle che considerava mere musiche di consumo.“Musica e società” sembra proprio voler replicare ad Adorno in merito al nostro Puccini. Ferrarotti, che già aveva pubblicato altri testi di argomento musica, la prende un po’ alla lontana partendo da Mozart, argomentando la transizione dal melodramma...CONTINUA...
Operazioni come quelle della Decca e del suo cofanetto "Original Masters" non sempre permettono di farsi un'idea compiuta delle qualità, o dei difetti, dell'artista dedicatario del CD: la selezione non è ragionata ma è semplicemente presa pari pari dall’archivio della casa discografica e quindi risulta non più di una legittima ed a volte apprezzabile operazione commerciale. Rappresentano semmai delle eccellenti occasioni per rimpinguare la propria discoteca con un prodotto a basso prezzo, sufficientemente ricco di notazioni e nemmeno disprezzabile quanto a confezione.
Una raccolta dove, accanto...CONTINUA...
Probabile che il nome dell’americana Anna Moffo non risulterà del tutto sconosciuto: non soltanto una celebre soprano, ma, grazie ad una presenza fisica che non passava inosservata, fu attrice cinematografica ed inquieta protagonista delle cronache rosa.
Meglio però fare un passo indietro e dare qualche dritta biografica e soprattutto artistica.
Nata a Wayne – Pennsylvania nel 1935, si dedicò precocemente allo studio della musica sotto la guida di Eufemia Giannini Gregory: un diploma in violoncello dimostra una preparazione musicale inconsueta in gran parte dei cantanti del tempo, almeno...CONTINUA...
E' sempre complicato scrivere qualcosa di coerente e non ripetitivo quando si ha sottomano un Cd come "Song & Arias", con un protagonista d'eccezione come il grande tenore Franco Corelli: alle lodi per l'interprete, quasi sempre inevitabili, si aggiungono, anch'esse frequenti, le perplessità per l'operazione l'editoriale in quanto tale.
In parte il concetto è lo stesso di quando qualche (sano) purista ha mostrato pollice verso al trio di Caracalla e relative propaggini canzonettistiche: un qualcosa che di operistico ormai non aveva nulla e dispensava soltanto cattivo gusto a buon mercato....CONTINUA...
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