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William Shakespeare
"Una riscrittura della Tempesta", recita il sottotitolo del romanzo. E qui s'intende "La Tempesta" di Shakespeare, ovviamente. La Atwood in "Seme di strega" compie un lavoro che con la drammaturgia ha molte connessioni. Un lavoro che ha tutte le caratteristiche per essere facilmente considerato una rivisitazione contemporanea in cui, proprio alla maniera shakespeariana, il teatro e la vita si mescolano, in cui la finzione di chi recita e la realtà di chi vive non sono sempre nitidamente distinguibili. "Seme di strega"...CONTINUA...
Alessandro Serpieri, anglista, tra i maggiori studiosi di Shakespeare e traduttore e curatore di opere di, tra gli altri, T. S.Eliot, Joseph Conrad e John Donne, è morto ieri 7 febbraio a Firenze. Nato a Molfetta nel 1935, professore all'università di Bologna e Firenze, è stato anche presidente dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici (dal 1979 al 1983) e della Associazione Italiana di Anglistica (dal 1991 al 1993). I suoi studi si sono rivolti soprattutto al teatro elisabettiano e alla poesia. Qui sotto...CONTINUA...
Che cosa significa essere un uomo di spettacolo, che però aborre lo spettacolo? O un artista totale in mezzo al suo disfarsi di se stesso? Che cosa significa essere un pensatore acuto, un brillante affabulatore e al tempo stesso disprezzare il pensiero, quando si fa racconto e spiegazione?
Che cosa significa fare film, e disprezzare il cinema?
Troviamo la risposta a queste domande in questo libro d’interviste a Carmelo Bene, uscito per Minimum fax nel 2011, Contro il cinema, e curato da Emiliano Morreale, libro che ci dà un’ulteriore prova dell’estrema consapevolezza dell’artista...CONTINUA...
In poesia decisivo è il silenzio. Decisivo per il poeta, perché il silenzio è laddove germina la parola poetica; decisivo per il lettore che, per rendere possibile l’ascolto, deve fare silenzio e vuoto dentro di sé.
Così in questa raccolta di Ksenja Laginja, “Praticare la notte”, edita nel novembre 2015 da Giuliano Ladolfi Editore e introdotta da Gianni Priano, si esplora - con una scrittura di grande duttilità e morbidezza, fatta di versi rapidi e rapiti - una dimensione in cui il silenzio è raccontato come una sfida alle possibilità delle parole, loro limite, ma anche loro vertigine...CONTINUA...
Ci si interroga spesso sul concetto di libertà, termine talmente onnicomprensivo, abusato e sovente utilizzato in modo facile e inappropriato. A una vaga “libertà da”, indistinta e generale, liberalistica e giusnaturalistica, pare si sia votato il mondo contemporaneo, quasi in opposizione a una più impegnativa “libertà di”… fare, intraprendere, costruire, creare. Julius Evola, nel libro Gli uomini e le rovine, diceva che “non vi è una astratta libertà generale ma vi sono delle libertà articolate conformi alla propria natura”. Ma...CONTINUA...
Una delle più geniali e suggestive vendette della storia del cinema si consumò in teatro: un teatro di sangue, per l’appunto. Theatre of blood è, difatti, il titolo originale (da noi riadattato come Oscar insanguinato) di una godibilissima pellicola di Douglas Hickox, magistralmente interpretata dall’icona horror Vincent Price. Il film, strutturato su un’ affascinante trovata narrativa, ovvero immaginare un assassino che compie i suoi delitti secondo un rituale che ha come schema unico l’emulazione-(re)interpretazione di noti drammi shakespeariani, ha al contempo...CONTINUA...
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