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Arendt Hannah
Molti di noi credevano che l’Italia, ormai definitivamente berlusconizzata, avesse un primato assoluto di servilismo e di conformismo. Invece, leggendo l’ultimo libro di Donatella Della Porta, che ci racconta in particolare il rapporto tra la Germania attuale e Israele, ci rendiamo conto che probabilmente così non è. Almeno in relazione al cosiddetto “panico morale”, inteso come “paura diffusa ed esagerata che la cultura e il benessere di una società siano sotto attacco da parte di individui o forze malvagie. Gli imprenditori morali – dai giornalisti ai politici, dagli opinionisti ai legislatori...CONTINUA...
Molti di noi – generalmente tacciati di essere “burattini del sistema” – si chiedono quali siano le reali motivazioni di tanti conoscenti, amici, ex amici, palesi ignoranti, oppure intellettuali o presunti tali, ad inneggiare al “complotto sanitario”. Nemmeno spendersi a criticare pesantemente la gestione della pandemia, aspetto peraltro più che legittimo visto come stanno andando le cose, ma proprio perseverare con accuse di “dittatura sanitaria”. Nemmeno mettere in conto che molti fallimenti siano stati dettati magari dall’improvvisazione, dalla cialtroneria, dall’egoismo dei singoli, od anche...CONTINUA...
Sono arrivata ad "Anime baltiche" grazie alla recensione più che entusiasta di un blogger di mia conoscenza. Solitamente non mi lascio convincere dagli ardori generati da letture altrui ma in questo caso, conoscendo il blogger, ho creduto in quel che diceva e, una volta tanto, ho fatto bene. Perché "Anime baltiche" è una lettura speciale e coinvolgente e, per quanto mi riguarda, ha rappresentato l'avvicinamento a realtà geograficamente e culturalmente distanti da quella mediterranea di cui mi sento parte e, soprattutto, la scoperta di città, colori, vicende, tragedie e personalità di cui difficilmente...CONTINUA...
Andrea Consonni, nel regalarmi "Ebrei contro Israele", è stato previdente: "Meotti non è propriamente amato a sinistra", mi ha scritto. Non conosco Meotti quindi, dopo aver letto il suo ultimo libro, ho deciso di fare qualche ricerca in Rete per capire chi sia. Nato ad Arezzo, laureato in Filosofia, giornalista de "Il Foglio" dal 2003, autore di alcuni libri, curatore di un sito personale in cui scrive solo in inglese, non ebreo, strenuo difensore delle politiche di Israele, sembra occupare posizioni ultraconservatrici e, giusto per aggiungere un pizzico di pepe al tutto, non molto tempo...CONTINUA...
Se non ricordo male in una delle sue ultime interviste Giorgio Bocca, ispido da par suo, ha avuto parole tutt’altro che benevole nei confronti di Marco Travaglio: troppi editoriali non sarebbero stati indice di serietà. Non entro nel merito della maggiore o minore serietà di un giornalista prolifico e onnipresente sulle pagine di un quotidiano, non fosse altro che mi sfugge la logica della diatriba. Più interessante semmai è cogliere, anche grazie a libri come “Colti sul fatto”, il ruolo del tutto peculiare di Travaglio nel panorama giornalistico italiano. Fondatore, insieme a Padellaro, del “Fatto...CONTINUA...
Non è una lettura facile, “La banalità del male”. Pretende concentrazione, lucidità, accortezza. La Arendt è minuziosa e solerte, elenca nomi, ricorda dettagli, spiega retroscena, introduce date e fatti innestandoli con maestria in quello che vuole essere un resoconto (anche se è molto di più) del processo a cui, nel 1961, fu sottoposto Otto Adolf Eichmann. Il libro è stato pubblicato nel 1963 assemblando i reportage che Hannah Arendt aveva redatto, seguendo il processo, come inviata del New Yorker a Gerusalemme.
Perché Eichmann fu processato proprio a Gerusalemme dopo che i servizi segreti...CONTINUA...
27 Aprile 1994: è una data storica per il Sudafrica, si svolgono infatti le prime elezioni libere dopo anni e anni di apartheid, ma il paese ha ancora molte, troppe ferite aperte, abissi di odio si sono creati tra due popoli che...CONTINUA...
“Nessuno meglio che Tabarī, devoto musulmano sunnita, può rivelarci come le due civiltà religiose, che oggi si combattono miseramente, siano sorte l’una sull’altra, avviticchiate come due alberi che uniscono le loro radici. L’Islam adottò con amore le grandi figure dell’Antico Testamento: Adamo, Abramo, Giuseppe, Mosè, Salomone: se ne impadronì, le ritoccò, le trasformò; e ora abbiamo la sensazione che gli uomini abbiano ascoltato due volte la stessa musica – sempre la stessa musica, la seconda volta orchestrata così diversamente da incantarci con il suo splendore...CONTINUA...
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