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Capitta Alberto
Nel 2017 la Sardegna ha dato alle stampe due libri che è bene vedere di procurarsi prima che, come spesso accade, la prepotente macchina editoriale possa sommergerci di nuovi tomi da acquistare, sfogliare, cestinare o sbolognare a qualche sfortunato. E precisamente parlo di due testi di critica (che brutta parola!) o, se vogliamo, di analisi della letteratura sarda. Eh già, quella fortunata letteratura sarda che in questi ultimi anni può vantare una certa notorietà. Il primo libro lo trovate CONTINUA...
“Giornalista, scrittore, poeta, critico d’arte, storico, linguista, appassionato di cinema, Ignazio è quello che un tempo si sarebbe detto un poligrafo. Nel senso migliore del termine ovviamente, cioè di una passione culturale inquieta e talvolta indipendente che superava volutamente angusti steccati disciplinari tipici del mondo accademico: si tratta di una caratteristica ricorrente in quella generazione maturata nell’immediato dopoguerra e nel segno di un accentuato impegno politico e civile” ma “I racconti delle sue esperienze e delle sue conoscenze, da Neruda ad Alberti, da Allende a Che...CONTINUA...
Alberto Capitta è un autore sassarese, classe 1954, regista e attore teatrale, romanziere. Dopo un’opera prima con Guaraldi (Il cielo nevica, 1999) pubblica questo Creaturine con la casa editrice nuorese Il Maestrale. Sassari conta pochi narratori, quattro o cinque al massimo, nascosti da nomi isolani ben più celebri: Soriga, Mannuzzu, Gavino Ledda, Giorgio Todde e altri che hanno fatto il salto di qualità con case editrici importanti, quali Bompiani o Einaudi. Sassari vanta un solo nome affermato da decenni, Bianca Pitzorno, con i suoi libri per bambini e il suo titolo più celebre...CONTINUA...
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