C'è "mia madre" e c'è "la madre". Esistono contemporaneamente e convivono dolorosamente. Siamo negli anni Settanta, in Abruzzo. Una tredicenne, protagonista senza nome dell'ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, si ritrova a vivere tra due madri. Meglio: per tredici anni la ragazzina ha vissuto con una madre (mia madre) ed un padre in una città della costa, in una deliziosa casa a pochi passi dal mare, figlia amata e coccolata. Di colpo, però, si ritrova catapultata al cospetto di un'altra madre (la madre) che non ha mai visto né conosciuto. Viene restituita alla sua famiglia biologica...CONTINUA...
"Bella mia" è stato tra i dodici libri selezionati per il Premio Strega 2014. Poi escluso dalla "finalissima" a cinque. Che dire? Ce ne faremo una ragione. D'altro canto "Bella mia" è un buon romanzo ed è esattamente ciò che interessa a noi lettori. Dell'esordio di Donatella Di Pietrantonio ha parlato su Lankelot Gianfranco Franchi in una scheda che ricordo di aver letto e che ho riletto per l'occasione. Di "Mia madre è un fiume" (Elliot, 2011), scrive Franchi, "ha la sconnessione, la superba emotività, qualche pretesa di letterarietà e un pizzico di sacrosanta artificiosità…". Caratteristiche...CONTINUA...
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