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Lang Fritz
Un libro leggero. Leggerissimo. Impalpabile, nella sua accezione più letterale, direi. L'umore è un discrimine rilevante, fin dal titolo. E il mio umore, evidentemente, non consente a libri come "Ricette umorali" (addirittura in fase bis) di superare la prova. Sono reduce dalla lettura di "Memorie di una casa morta" di Dostoevskij e "Arturo, la stella più brillante" di Arenas ed approdare al libro della Pedicini è stato un salto (o forse un tonfo) fin troppo eclatante per me, come lo sarebbe stato per chiunque, temo. Ad onor di sincerità di quel "trattato...CONTINUA...
Potere dell’immaginazione, della sua intrinseca capacità di generare mondi diversi, strabilianti universi e nuove cosmogonie. Potere della fantasia, del suo manipolare la materia che costituisce i sogni e renderla sostanza materiale, tangibile. Potere del sogno, delle sue infinite dimensioni che si sovrappongono e che costituiscono una terra altra, un dominio protetto e inaccessibile di cui l’arte spesso si serve per mezzo del suo geniale medium: l’artista. La settima arte, la fabbrica dei sogni in tutta la sua fascinosa luminescenza dei primordi vive in Hugo...CONTINUA...
Il futuro e l’Apocalisse, è questo il leitmotiv di larga parte dell’animazione giapponese degli ultimi trent’ anni. A partire dai Goldrake e i Mazinga, arrivati in Italia nel 1978 come cartoni seriali, il presentimento di un futuro in cui i robot avrebbero dominato il mondo è diventato una forma di intrattenimento visivo, in principio quasi ludico ma poi sempre più angosciante, irrinunciabile anche in Occidente. Se lo spauracchio di partenza era La Guerra fredda (l’atomica sempre in rampa di lancio), che di certo è alla base delle motivazioni non esplicite...CONTINUA...
"Scappa scappa monellaccio, se no viene l'uomo nero, col suo lungo coltellaccio, per tagliare a pezzettini… proprio te!": una macabra ed inconsapevole filastrocca apre la scena, mentre nella città di Dusseldorf, pervasa dalla paura e dal sospetto, l'atmosfera è sempre più plumbea per la presenza di uno spietato violentatore ed assassino di bambine.
La polizia, sotto la guida di Karl Lohmann, non riesce a venirne a capo, malgrado la sostanziosa taglia sul capo del maniaco: vengono setacciati dormitori pubblici, stazioni ferroviarie, quartieri malfamati, si indaga su coloro che sono stati dimessi...CONTINUA...
Il cinema di Allen ha sempre vissuto di contaminazioni artistiche e, sopra ogni altra cosa, di interiorizzazioni che evocano rimandi, più o meno evidenti, proprio al cinema e ai suoi grandi maestri. Ombre e nebbia, uscito all’inizio degli anni novanta, è uno dei film del regista newyorchese in cui i rimandi letterari e soprattutto cinematografici sono più evidenti. A cominciare dalla cornice che ospita questa strana storia, assai evocativa.
Anni Venti. In un imprecisato paesino delle Mitteleuropa, dove la nebbia notturna...CONTINUA...
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