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Levi Primo
Alberto della Rovere sigla questo intrigante libretto, Un uomo normale, di buona memoria, imperniato sulla figura di Primo Levi, in occasione del centenario della nascita. Si tratta, al contempo, del primo volume di una neonata collana di Saecula, editore con uno sguardo privilegiato per la Storia e i suoi documenti: “Le opere e i giorni”. L’intenzione è quella di ripercorrere l’opera omnia di scrittori di varie epoche, su base cronologica e per i temi che li hanno caratterizzati. Il testo ha una scrittura semplice – in questo caso il nitore della...CONTINUA...
Resistenza e polemiche sul revisionismo sono un binomio che pare davvero inscindibile, e anche nel 2013 non ci siamo fatti mancare nulla. Questa volta pietra dello scandalo un libro di Sergio Luzzato, “Partigia”: il racconto di una vicenda, fino ad ora poco nota, che vide coinvolto il giovane Primo Levi. La sua attività di partigiano si interruppe presto, precisamente nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1943, quando venne arrestato, in località Amay (Valle d'Aosta), durante un rastrellamento della milizia fascista. Con lui finirono in manette anche Luciana Nissim e Vanda Maestro, Aldo Piacenza...CONTINUA...
Pristina Sabato 23 gennaio 2016
Il primo incontro della giornata è nell’Università di Pristina, a dieci minuti di cammino da casa di Kushtrim. Essendo sabato non ci sono molti studenti in giro e la struttura mi è parsa più una scuola decadente che un’università. Credo che in qualche modo il vecchio edificio abbia resistito alla guerra e che in seguito sia stato restaurato per non dover costruirne un altro. Saliamo...CONTINUA...
Non possiamo sapere se l’inossidabile successo di Silvio Berlusconi, con tutte le incredibili sottovalutazioni e amnesie sul suo passato, si sia originato semplicemente da quell’elettorato che lui stesso così definiva: “Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare”. Oppure, come scrive Ferruccio Pinotti nell’introduzione al suo “Silvio ha fatto...CONTINUA...
“Il rapporto tra corpo e mente, tra la caducità, l’irruenza, la forza del primo e l’apparente immortalità, l’immutabilità, la distanza dalle cose terrene della seconda, è, a ben vedere, l’oggetto di tutto quello che scrivo. Il corpo è il motore di ogni drammaturgia: cade, si ammala, oppure desidera, brama, vuole. È lui che mette in moto l’azione. La mente, invece, resiste, continuando a inseguire un impossibile ideale di perfezione. Non sempre il dualismo è così esplicito, o così didascalico; ma, di fondo, credo che molte mie storie parlino di una mente incredula di fronte alla violenza che il...CONTINUA...
Quest’anno ricorrono 80 anni da quello che fu ricordato come Sabato Nero. Era il 16 ottobre del 1943, e dall’alba fino al primo pomeriggio nel ghetto di Roma, in particolare nelle zone adiacenti a via del Portico d’Ottavia, le SS coadiuvate da funzionari del Regime Fascista arrestarono 1259 uomini, donne e bambini appartenenti alla Comunità Ebraica di Roma. Dopo il rilascio di circa 200 persone, identificate come persone straniere o dal sangue misto, i rimanenti furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz. Di queste...CONTINUA...
“Tutta la nostra vita è percorsa sotterraneamente da compiti già assegnati: le coincidenze non esistono” J.G. BallardClaudia Grande ha deciso come il folle presidente in “The dead zone” di King/Cronenberg, di girare la chiavetta e far partire questo ICBM a testate multiple che è “Bim Bum Bam Ketamina”. Non inganni il titolo: è una trappola pop (un furby killer?) che Claudia congegna abilmente, sintetizzando in...CONTINUA...
Andrea Betti ha da poco esordito con Una breve visita, romanzo breve pubblicato da Wojtek, una casa editrice fondata nel 2018 che nel giro di questi 4 anni è riuscita a mettere in piedi un catalogo di tutto rispetto. Una breve visita è un libro piuttosto curioso, Andrea una persona molto disponibile, così abbiamo conversato toccando vari punti, da come è...CONTINUA...
Abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda ad Alessandro Cortese che con il suo La mafia nello zaino. Il bimbo, il nano e l'assassino, edito da poco da Il ramo e la foglia edizioni, ci propone un romanzo teatrale, nel quale le maschere indossate dai personaggi sono necessarie per condurre una vita normale solo in apparenza ma non possono essere mantenute di fronte allo sguardo ingenuo e sincero di un picciriddu siciliano...CONTINUA...
Ho sempre ritenuto che scrivere aiuti a esorcizzare tutto. Anche la morte. Soprattutto la morte. Scrivere per chi non c'è più o scrivere di chi non c'è più è la forma di consolazione più vicina all'accettazione dell'inaccettabile. Scrivere restituisce vita ai frammenti di quel che è stato e aiuta a rendere i ricordi più saldi, più brillanti, più intimi. Le parole, il racconto, le immagini di quanto è stato vissuto ed è irrimediabilmente perso diventano prima abisso e poi, lentamente, anche riparo...CONTINUA...
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