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Mazza Angelo
C’è un nuovo autore nella scuderia del Maestrale, si chiama Angelo Mazza. Proverò a parlare del suo libro con il piglio del critico che non si lascia travolgere dai personalismi ma sarà piuttosto difficile, intanto perché non esiste esegeta veramente obiettivo e tutti non fanno che parlare in termini vagamente esangui sempre e solo dei propri capricci sensoriali; in secondo luogo perché ho conosciuto buona parte dei personaggi del suo romanzo e al protagonista di questa storia ho voluto e voglio ancora bene. Ci provo.
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Torna, dal 21 al 25 giugno 2019, con la sua nona edizione Taobuk - Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara: cinque giorni dove la letteratura incontra il cinema, l’arte, l’attualità e la memoria, passando per la musica e la grande cucina, riempiendo di parole, fascinazioni e ricordi i più bei luoghi della città.
Si riconferma come ogni anno ricchissimo di appuntamenti il programma...CONTINUA...
George Saunders con Lincoln nel bardo (Lincoln in the bardo), tradotto da Cristiana Mennella per Feltrinelli, ha vinto il premio Von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in italiano. Presenti Andrea Bajani, Ernesto Ferrero, Beatrice Monti della Corte e Edmund White. La rosa dei candidati comprendeva anche Katie Kitamura, con CONTINUA...
«Salto mortale racconta … no, non racconta un bel nulla» osservava Angelo Guglielmi a proposito di uno dei testi più sperimentali di Luigi Malerba. Vero. Sono i romanzi che raccontano storie, e le raccontano innanzitutto perché presuppongono un tempo lineare che dipanandosi spiega, chiarisce, sviluppa e risolve, o in bene o in male. “Salto mortale” invece non è un romanzo, perché il suo tempo interiore non è il tempo rettilineo che procede portando ogni cosa verso la sua destinazione conclusiva, bensì un tempo circolare, come un salto mortale appunto, in cui l'arrivo coincide con il punto di partenza...CONTINUA...
Curiosa incursione di un regista anticlericale nella vita di un santo, State buoni se potete è un’opera che consente a Luigi Magni di tornare a parlare della Roma del potere incontrastato dei Papi, ancorché spostando l’asse temporale indietro di qualche secolo (ricordiamo, tra gli altri suoi film, Nell'anno del Signore e In nome del Papa Re, ambientati nell’Ottocento). E il santo in questione è uno di quelli considerati tra i più pii e umili, quel Filippo Neri che fondò l’Oratorio; che nel tempo divenne, nell’ambito della Chiesa cattolica, una vera...CONTINUA...
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