Il trasporto ferroviario italiano, lo sappiamo bene, è da diversi anni al centro di furibonde polemiche. Sostanzialmente due gli schieramenti contrapposti: da un lato coloro – per lo più la grande stampa e la quasi totalità dei nostri onorevoli - che lo narrano come indispensabile strumento di crescita economica, sociale, ambientale; dall’altro una minoranza eterogenea che ne coglie i gravi limiti. Tra questi ultimi Marco Ponti e Francesco Ramella, già autori di opere come “L’arbitrio del principe. Sperperi e abusi nel settore dei trasporti” e “Trasporti. Conoscere per deliberare”, che col loro...CONTINUA...
Fino a poco tempo fa si diceva che in Italia esistevano cinquanta milioni di allenatori di calcio. Nell’anno 2019 possiamo aggiornare questa battuta – di cui purtroppo non tutti colgono la sostanza grottesca - dicendo che in Italia esistono almeno cinquanta milioni di esperti di economia e di pianificazione dei trasporti. Per non parlare dei più noti tuttologi, tipo quelli di Corriere e Repubblica: ad esempio il severissimo critico televisivo che si è scoperto esperto di Tav e di tutto lo scibile umano. La realtà è probabilmente più complessa e a chi dipinge la famigerata analisi costi-benefici...CONTINUA...
In questi giorni le “madamine” del Si-Tav – autentiche eroine per gran parte della grande stampa italiana - hanno ammesso di portare avanti la loro battaglia di principio pur non conoscendo molto bene i dettagli tecnici e finanziari del progetto del Tav in Val di Susa. E, mostrando una certa coerenza di stile e di pensiero, non si sono risparmiate l’invito esplicito, rivolto ai cosiddetti “No-Tav”, di decrescere felicemente per i fatti loro, in compagnia di una pecora magari, e di lasciare in pace tutti coloro che vogliono invece crescere nel progresso. L’idea di fondo, comune alla maggior parte...CONTINUA...
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